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Le medicine non convenzionali nel PSR (Piano Sanitario Regionale) della Toscana 2005 – 2007

L’utilizzo delle medicine non convenzionali (MnC, secondo la definizione europea) da parte della popolazione mondiale è in continuo aumento, come dimostrano le indagini effettuate dai media o dagli istituti scientifici nella materia.
La tendenza è confermata a livello nazionale dai dati ISTAT, e per la regione Toscana dall’analisi degli stessi dati realizzata dall’Agenzia Regionale di Sanità (su 7.049 soggetti intervistati, il 19,3% ha riferito di aver fatto ricorso ad almeno un tipo di MnC nell’ultimo triennio, e il 13,3% nell’ultimo anno, e circa il 70% di coloro che ne hanno fatto ricorso ha dichiarato di averne avuto beneficio). Inoltre, da un sondaggio, realizzato sempre dall’Agenzia Regionale di Sanità nel 2003, sull’opinione dei medici di famiglia nei confronti delle MnC, è risultato che il 15.2% del campione le pratica, il 57.8% le consiglia ai propri pazienti, e il 65.7% è favorevole all’introduzione dell’insegnamento nei corsi universitari.

A partire dal 1996 gli atti di programmazione sanitaria della Toscana contengono riferimenti alle MnC, e gli ultimi tre PSR prevedono specifiche azioni a sostegno delle MnC.
Sulla base di quanto definito nelle azioni programmatiche regionali degli anni precedenti si sono conseguiti i seguenti risultati: sono stati istituti e potenziati un numero crescente (attualmente sono più di 50) di ambulatori pubblici che erogano prestazioni di Mnc (prevalentemente agopuntura, omeopatia e fitoterapia) presso le Aziende sanitarie toscane; ad opera dell’Agenzia regionale di sanità è stato realizzato uno studio sulle MnC in Toscana ed un censimento della documentazione scientifica e legislativa in materia; sono stati finanziati numerosi progetti di studio e/o ricerca sulle MnC; si è garantita la copertura, ad opera del Servizio Sanitario Regionale, delle prestazioni di agopuntura e moxibustione e si è prevista l’erogazione delle altre MNC nell’ambito di progetti finalizzati o a fronte del pagamento di tariffe concorrenziali con il mercato privato; è stata istituita una Struttura regionale di riferimento sulle MnC collocata presso il Centro di medicina Tradizionale cinese "Fior di Prugna" dell'Azienda USL di Firenze per lo svolgimento delle funzioni di interesse generale, e articolata, per le funzioni specialistiche, nell'Ambulatorio di Omeopatia dell'Azienda USL di Lucca, nel Servizio di Fitoterapia dell'Azienda USL di Empoli e nel Centro di medicina Tradizionale cinese "Fior di Prugna" dell'Azienda USL di Firenze; si sono svolti numerosi corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori del settore; sono stati realizzati frequenti seminari e convegni sul tema; è stato istituito un notiziario regionale sulle MnC ed un settore specifico sul tema nel sito internet regionale sulla sanità; si è collaborato fattivamente con il legislatore nazionale per la definizione di una normativa generale sulle MnC, e si è lavorato alla definizione di un testo di legge regionale per aspetti specifici della materia.

Linee di sviluppo ed impegni per il triennio 2005/2007
L’esperienza fino ad oggi realizzata in Toscana di integrazione delle MnC nei programmi per la salute ha rappresentato un importante riferimento a livello nazionale, ha riscontrato un rilevante gradimento da parte degli utenti, una discreta accettazione e apprezzamento da parte del mondo medico e accademico toscano e un generale rapporto positivo con le associazioni e le società scientifiche del settore.

Tanto premesso la giunta regionale è impegnata a predisporre, in collaborazione con l’OMS, linee guida per l’uso appropriato della medicina complementare,da realizzarsi attraverso l’avvio di studi clinici, ricerche e sperimentazioni cliniche presso le strutture del Servizio sanitario regionale;
Il Piano sanitario regionale si pone l’obiettivo di:
  • garantire l’integrazione definitiva all’interno del SSR di quelle MnC che presentino sufficiente livello di evidenza scientifica, da definirsi quindi quali medicine complementari, (agopuntura, fitoterapia, omeopatia e medicina manuale) prevedendo a tal fine, per esse: l’introduzione all’interno dei LEA regionali e del nomenclatore tariffario; l’approvazione della legge regionale che ne disciplini l’esercizio prevedendo, altresì, l’istituzione di albi o registri professionali tenuti dai relativi ordini professionali;
  • l’inserimento dei rappresentanti di tali medicine complementari all’interno dei gruppi di lavoro del Consiglio Sanitario Regionale (CSR); l’introduzione nelle linee guida regionali quando tali tipologie di 214 medicine complementari sono riconosciute efficaci come terapia sostitutiva, complementare o come alternativa accettabile per indicazioni specifiche; la promozione della conoscenza di tali tipologie di medicine complementari nei corsi di laurea dell’area sanitaria; l'attuazione di ogni attività occorrente per realizzare una completa integrazione nel sistema sanitario regionale;
  • valorizzare il ruolo del medico di medicina generale come elemento d’informazione e d’integrazione delle medicine complementari nelle politiche per la salute;
  • per le ulteriori tipologie di MnC, diverse dalle precedenti, individuare quelle che si rivolgono alla promozione del benessere psico-fisico della persona regolamentandone l’uso, e quelle tecniche che hanno valore preventivo, terapeutico o riabilitativo e promuovere per esse azioni per la definizione dei profili professionali di chi le esercita;
  • promuovere iniziative per il conseguimento di standard qualitativi adeguati nell’uso di farmaci non convenzionali e per lo studio di misure di farmacovigilanza;
  • promuovere la qualità delle prestazioni professionali delle medicine complementari e delle medicine non convenzionali in ambito pubblico e privato, a tutela della salute dei cittadini e della popolazione animale, attraverso il coinvolgimento degli organismi competenti in ambito di accreditamento, formazione;
  • garantire la diffusione dell’informazione sulla disponibilità delle attività in questione presenti nel sistema sanitario regionale, affinché i cittadini possano esercitare il loro diritto di scelta terapeutica in maniera consapevole, con riferimento a criteri d’efficacia, di rispetto della persona, di ridotta invasività e di contenimento dei costi;
  • promuovere progetti delle aziende unità sanitarie locali volti ad offrire all’utenza la possibilità d’utilizzo di tali medicine, anche in funzione di tutela della salute delle minoranze etniche;
  • prevederne la possibilità di utilizzo in casi specifici, quali la tossicità o intolleranza a terapie tradizionali, la non disponibilità di strategie terapeutiche tradizionali efficaci, nonché l’utilizzo complementare finalizzato alla riduzione della tossicità o alla riduzione dell’uso di farmaci o di altri presidi terapeutici. In particolare se ne prevede l’utilizzo negli anziani per la riduzione del consumo farmacologico e per la riabilitazione, nel trattamento delle turbe mestruali e dei disturbi della menopausa in sostituzione del trattamento farmacologico, nei malati terminali a scopo palliativo, nelle dipendenze, quali sostituitivi dei farmaci psicotropi minori e per ridurre il consumo farmacologico nella salute mentale;
La Giunta regionale assume opportuni provvedimenti per promuovere e realizzare a cura delle aziende sanitarie:
  • l’inserimento nella Carta dei servizi delle aziende unità sanitarie locali di informazioni, impegni e standard sulla disponibilità delle medicine complementari e delle medicine non convenzionali;
  • elementi di conoscenza da offrire ai medici di medicina generale, ai farmacisti ed agli operatori sanitari e iniziative culturali, da realizzare in collaborazione con le scuole accreditate operanti sul territorio regionale;
  • iniziative di formazione specialistica che prevedano un'adeguata pratica clinica in presidi ambulatoriali pubblici;
  • iniziative di formazione ed aggiornamento continuo degli operatori del SSR, in collaborazione con le scuole accreditate operanti sul territorio regionale;
La Giunta regionale, in conformità ai suddetti obiettivi, assume i seguenti impegni:
  • provvedere al rinnovo della Commissione regionale (istituita con Delibera G.R. n.1041 del 14.09.1999) a composizione mista, con esperti in Medicine complementari e MNC ed esperti designati dal Consiglio sanitario regionale, con la finalità di promuovere l'attuazione della presente azione;
  • definire, in collaborazione con gli ordini professionali e con le società scientifiche, le procedure di formazione, aggiornamento ed accreditamento dei professionisti, delle scuole di formazione e delle strutture, provvedendo alla adozione di appositi atti normativi per regolamentare il settore;
  • prevedere, mediante il fondo finalizzato, il sostegno delle attività in questione erogate dalle strutture sanitarie pubbliche ed il funzionamento della struttura regionale di riferimento;
  • individuare eventuali situazioni e condizioni cliniche per le quali prevedere il rimborso delle spese per le prestazioni erogate;
  • collaborare con le Università toscane al fine di favorire la conoscenza di tali medicine all’interno dei corsi di laurea dell’area sanitaria;
  • sostenere le attività dei Centri di riferimento regionale;
  • promuovere la collaborazione con le strutture private del settore operanti sul territorio.


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