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REPORTAGE
E' VERO CHE LO FANNO NEGLI OSPEDALI, NO?
Un articolo di Diego Sanchez sullo Shiatsu praticato negli ospedali degli Stati Uniti


Il semplice sapere che qualcosa che è per te un sogno esiste, può essere un fantastico catalizzatore per la realizzazione dei tuoi sogni. Da giovane, il mio interesse per la salute mi spinse alla scuola di medicina, ma la interruppi, disilluso, poco dopo. Studiando Shiatsu in Inghilterra qualche anno fa, seguii un seminario tenuto da un'insegnante in visita che faceva fare pratica ai propri studenti in un ospedale di Vienna. Eccomi qua, convinto di essere ad anni luce dalla medicina tradizionale a cui mi ero inizialmente avvicinato, quando mi sorge il pensiero che in effetti fare shiatsu in un ospedale avrebbe molto senso. Quel seminario sullo Shiatsu in ospedale che seguii, mi aiutò a materializzare il sogno di sposare i due mondi.
Questa visione mi aiutò in un lungo periodo di proposte, lobbing ed infine successo nel convincere medici ed poteri esistenti che l'operatore shiatsu ha qualcosa di valore da offrire a un paziente, e che le ABT (Asian Bodywork Therapy, sigla statunitense per tutte le discipline a mediazione corporea che usano teorie basate sulle Medicine Tradizionali Asiatiche) dovrebbero essere prese sul serio.

Ora lavoro per il Programma di Medicina Integrativa della Columbia University Hospital, a New York City, uno dei più famosi ospedali del mondo, in particolare per l'eccellenza nella chirurgia al cuore. Sono stato fortunato ad incontrare il Dr Mehmet Oz di Discovery Channel ed Oprah fame ed autore di "Healing from the Heart" ("Guarire dal cuore"). Il Dr Oz è un chirurgo cardiaco, co-inventore della pompa LVAD (Left Ventricular Assistance Device - dispositivo di assistenza al ventricolo sinistro) che aiuta I candidati per il trapianto a mantenere il proprio cuore in attività fino a quando non venga loro trovato un cuore adeguato. Il Dr Oz è un pioniere dell'integrazione della CAM (Medicina Complementare ed Alternativa) ed è il direttore medico del programma alla Columbia. Nel suo libro dice di essersi reso conto che un'operazione chirurgica al cuore poteva anche avere successo, ma che questo fattore solo non poteva determinare il risultato del recupero. I pazienti con più supporto dalle persone loro più vicine e quelli che mantenevano un punto di vista positivo, avevano migliori percentuali di sopravvivenza di chi si trovava in un'altra situazione. Cominciò quindi a fare esperimenti per dare più supporto a chi ne aveva bisogno. Il metodo scelto è stato quello delle terapie di tocco, immaginazioni guidate (tecniche di visualizzazione di immagini positive) e guarigione spirituale.

Ci sono voluti un paio di anni per ottenere ciò che era necessario (maggiori credenziali, tra le altre cose) a vedere il primo dei suoi pazienti, dopo di che ho lavorato solo su persone indirizzatemi all'ospedale, pagato a servizio, e recentemente l'ospedale ha assunto me ed un altro operatore ABT per trattare tutti i pazienti di operazioni al cuore che possiamo. All'offerta di un trattamento, (pre o post operazione a cuore esposto e candidati per il trapianto) il 93% dei pazienti era interessato. Di questi, tra tutti e due lavorando part-time, riusciamo a trattarne il 96%.
Il programma considera il nostro lavoro un successo ed I commenti di ritorno dei pazienti sono eccellenti. E' interessante notare l'alta percentuale di persone interessate a ricevere un trattamento, considerato il fatto che molti non hanno mai ricevuto un trattamento a mediazione corporea di alcun genere. Alcuni pazienti ci cercano di loro iniziativa anche prima di essere ammessi per la loro operazione.

Tra I risultati che si possono raccontare, possiamo osservare costantemente una diminuzione del dolore e dell'ansia nonché un miglioramento dell'umore del paziente. Con il budget a nostra disposizione, non siamo riusciti a creare un sistema che raccolga i dati in maniera scientificamente accettabile, ma è un progetto che abbiamo per il futuro.

Fare shiatsu in ospedale è una sfida sotto molti aspetti. Abbondano ancora incomprensione sullo shiatsu che sarebbe doloroso, profondo nei tessuti, troppo vigoroso per pazienti in crisi. Far cambiare idea alla gente su questi argomenti è ciò che mi ha preso più tempo prima ancora che mettessi le mani su qualcuno all'ospedale. Come presentiamo ciò che facciamo richiede attenzione, sia con i pazienti che con i professionisti della salute che non hanno familiarità con il nostro lavoro. Ora, con l'esperienza fatta nell'avvicinare totali sconosciuti con la mia "spiel" sono molto più a mio agio, ma una volta mi portava via molta energia. A volte è ancora strano avvicinare un paziente in cura intensive quando sono allacciati a tante macchine o ancora confusi dagli effetti post anestesia. "Appropriato" diventa una grossa parola secondo cui vivere quando si tratta di decidere il momento e il modo di avvicinare un paziente che sta uscendo da un esperienza così alterante per la vita.

Un'altra sfida è la mia postura di lavoro quando il trattamento deve avvenire su di un lettino di ospedale. Ho imparato a fare shiatsu su di un materasso a terra, per cui ho dovuto reinventare molte tecniche adattandole al lavoro in piedi. Devo ringraziare la mia insegnante, Pauline Sasaki, per l'aiuto ed il supporto ricevuti in questo. Non è stato facile lasciare andare certi pregiudizi, come la convinzione che se non si lavorava per terra allora quasi certamente non era "shiatsu". Il lavorare in piedi ha liberato molta della mia creatività nello shiatsu, mantenendomi allo stesso tempo fedele ai principi di tocco che ho sempre usato. A tutti gli effetti, gli anni passati a lavorare a terra mi hanno donato un'impagabile connessione alla Terra ed una capacità di radicamento che sono necessari in questo lavoro. Il tipo di radicamento di cui sto parlando mi ha anche aiutato in condizioni difficili come letti meccanici incastrati che mi hanno costretto a lavorare in posizioni impossibili, tubi dispersi, pazienti sanguinanti o mentalmente confusi, ecc., così come aiutare i pazienti a ricostruire il proprio collegamento, e la fiducia in esso, con il loro corpo.

Ancora adesso posso sentirmi poco bene. Ho assistito a due operazioni in sala operatoria lavorando sulla schiena dei chirurghi, visto che lavorano per ore appollaiati sopra i pazienti. (siamo spesso chiamati a trattare chirurghi con il mal di schiena).E' stato utile osservare l'operazione, perché mi ha dato modo di vedere cosa devono passare i pazienti. Mi ha aiutato a capire perché vedevo mal di schiena e di spalle, per esempio. La meccanica coinvolta nell'apertura del petto, che sposta la cassa toracica, risulta in un mal di schiena dovuto allo stress a cui le costole sono sottoposte alla loro allacciatura con la spina dorsale. I pazienti sono legati al tavolo operatorio per lunghi periodi e questo genera dolore alle spalle ed a volte insensibilità nella mano e nel braccio (spesso curiosamente in coincidenza con il percorso di cuore, terminando nei mignoli o negli anulari).

Lo shiatsu porta molto sollievo a questi sintomi. L'utilizzo di punti distali per alleviare il dolore al petto causato dalla guarigione delle grandi incisioni è una tecnica che uso. Il solo pensiero che qualcuno tocchi loro il petto potrebbe mettere in panico questi pazienti. Lavorare sui meridiani rilevanti dalle mani o dai piedi è estremamente efficace. Più di una volta nel fare questo lavoro mi sono sentito dire : "è come se mi si sollevasse un peso dal petto". Edemi, crampi, insensibilità, insonnia, costipazione, dolore al collo ed alla schiena, ansia, affaticamento, ed altri sintomi ancora vengono alleviati nei nostri giri. Possiamo vedere i pazienti solo per brevi sedute, ma funziona comunque molto bene. Alcuni ci assumono in privato perché continuiamo a trattarli quando tornano a casa.

La teoria shiatsu spiega splendidamente molti dei sintomi che incontriamo. Nonostante non sia in genere in grado di eseguire una valutazione di Hara a causa dei tubi e delle attrezzature elettriche (la LVAD, per esempio) inserite nell'addome, faccio affidamento sul mio intuito e la mia percezione energetica per decidere quali meridiani sono quelli rilevanti su cui lavorare. E' molto importante ascoltare con attenzione, poiché una lamentela su di un particolare problema potrebbe essere la porta per comprendere uno squilibrio altrove. Non c'è modo di generalizzare, ma ho potuto notare certe tendenze: oltre a Cuore e Mastro del Cuore, ci sono sintomi connessi a squilibri del Sangue e della circolazione che influenzano anche Milza; altri connessi a squilibri dello Shen, custodito dal Cuore. Intestino Crasso con il "non lasciare andare le loro care vite". Un meridiano molto presente e reattivo è Intestino Tenue, per il suo collegamento con Cuore, il suo percorso e il suo ruolo nella "reazione da shock". Stomaco e Vescica sono cruciali per dare ad alcuni quell' "oomph" che li mette in moto. E' anche interessante notare il gioco tra i sintomi e le varie medicine somministrate regolarmente.


L'operatore sociale che visita i pazienti nel reparto mi ha spiegato che non vuole essere trasferita ad altre aree dell'ospedale. "I pazienti del cuore sono speciali ", ha detto e non è stata in grado di dire altro. C'è un senso di compassione nell'aria. Credo che I pazienti cambino in qualche modo dopo che i loro "cuori sono stati toccati" (metaforicamente and letteralmente) durante l'operazione. Il cuore, dopo tutto, è un organo molto speciale. E' difficile misurare la compassione (un'emozione tradizionalmente associata al Cuore) ma ci sono studi che dichiarano che un terzo dei pazienti di chirurgie al cuore cadono in depressione dopo l'operazione. La depressione è un fattore di rischio che anche mesi ed anni dopo l'operazione può sfociare in livelli di patologia e morte.
Questo è qualcosa dove un tocco compassionevole e generoso può fare una differenza, ed è quindi un'altra buona ragione per essere lì.

Diego Sanchez



Diego Sanchez Dipl. ABT (NCCAOM), C.P. (AOBTA), L.M.T. è stato MRSS fino al trasferimento negli USA nel 1998. Ha uno studio privato a New York (www.Sohoshiatsu.com) dove insegna shiatsu...
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