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REPORTAGE

Medicina non convenzionale, un problema bioetico ?
di Daniela Iorio

Il 16 novembre arrivo molto presto a Villa Nazareth(1), dove è stato annunciata la presentazione di un libro, “ Medicine non Convenzionali in Italia”, di Bruno Silvestrini; La pioggia ed il traffico romano mi hanno fatto uscire di casa con molto anticipo. Nell’atrio della villa incontro un signore, che avendo fatto il mio stesso ragionamento, è arrivato in forte anticipo. Iniziamo una chiacchierata formale, poi chiedo:“Ma Lei di che si occupa? Come mai è venuto?” “ Lavoro per le case farmaceutiche, mi occupo di farmaci. Per questo sono qui, per vedere cosa propone Silvestrini0 circa i farmaci alternativi, e cosa ci azzecca il Vaticano. Anche perché tutti fanno ricerca sul funzionamento dei principi attivi vegetali, ma una volta sintetizzati non funzionano!”
Rispondo:”Probabilmente il principio attivo funziona nell’insieme della sua complessità una volta isolato perde le sue capacità” “Sicuramente!” Risponde. La sala delle conferenze è un luogo asettico e vuoto, ma presto inizia ad arrivare il pubblico. Sono tutti molto anziani, hanno un aspetto strano anzi gotico direi, sembra una confraternita inquietante. Penso:”Roman Polanski dove sei?!” Ci sono anche alcuni ragazzi, tipo comunione e liberazione, evidentemente studenti del centro. L’arrivo dei conferenzieri dà inizio all’interazione tra tutti gli intervenuti, ora siamo in un film di Bunuel. Luciano Onder, previsto come moderatore, è sostituito da un altro giornalista, Miceli, che apre il simposio dando la parola all’ospite il Cardinale Silvestrini(2). E’ veramente anziano e le poche parole della sua introduzione sono incomprensibili.
Quindi il moderatore Miceli passa la parola a Giovanni Berlinguer, autore della prefazione del libro in oggetto. Direi che sembra affetto da grave senescenza non riesce a leggere in modo sensato il suo intervento e tra una riga saltata e l’altra tira in ballo Ippocrate, i quattro elementi e quant’altro. D’Agostino, presidente del Comitato Bioetico(3),con il suo intervento fornisce la sua lettura/interpretazione affermando che (cito a memoria) “il libro è inquietante perché vi intravedo la destrutturazione della epistemologia della medicina scientifica. Infatti questa non è più sostenuta da un epistemologia granitica. Quindi, il libro, tende a de-strutturare la supremazia della medicina scientifica sorretta dalla legge protocollare. Quindi un valore legale bioetico della medicina scientifica non c’è. Ne consegue che non ci può essere integrazione tra medicine non convenzionali e medicina scientifica. Perciò il futuro è la massima libertà di scelta informata, oppure l’ipocrisia in cui il sistema bioetico legale deve dare un po’ ad una lobby quà ed un po’ ad una lobby là”… E conclude “il problema è di onestà epistemologica.”
Segue Luciano Caglioti, Ordinario di Chimica:”Il Professor Silvestrini come scienziato apre una porta e scopre che dietro è pieno di altro, vede che la complessità del sistema biologico ricorda Heisenberg”scopre che “esiste il singolo e non gli omologhi”. Quindi si interroga sulla bioetica come scienza per il futuro.
Ormai il Cardinale si è appisolato.
E’ il turno di Enrico Garaci, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che a differenza dei precedenti intervenuti è un burocrate. Un po’ contesta il libro difendendo il suo istituto che “si informa ed informa”, infatti:” ho reso pubblici i dati ISTAT circa le medicine non convenzionali” (8mln di italiani si curano con l’omeopatia…). Lui stesso è andato in Cina per aggiornarsi e stringere rapporti di collaborazione con una università cinese. “ Organizzeremo” , aggiunge,” un istituto di ricerca per misurare la validità della medicina tradizionale cinese su argomenti quali ischemie e riabilitazione, chemio/agopuntura”.” L’incontro tra le due medicine è possibile ma in questi termini cioè attraverso la metodologia Galileiana.” Difende, quindi, il suo lavoro di burocrate dell’Istituto appoggiandosi sempre a Galileo contro l’ epistemologia del movimento:”Io posso dare il via libera a tutto purchè sia dimostrabile e ripetibile.”e conclude eroicamente: ”Puntare sulla prevenzione!”
Il Cardinale dorme ancora.
Ora è il turno di Angela Groppelli psicologa alla Sapienza, che nota nel libro la centralità della persona, la fiducia nella forza riparatrice della natura e l’attenzione a come “agiscono” i farmaci e non a come “funzionano”. Legge, quindi, un suo scritto per ringraziare Silvestrini: ” Ho 88 anni e dal ’54 sto male. Da allora mi hanno diagnosticato e predetto di tutto dalla cecità alla carrozzella, ma sono ancora qui: nel libro ci sono le risposte.”
Paolo Roberti di Sarsina, psicologo ed esperto di medicine non convenzionali del Consiglio Superore di Sanità. Si definisce mentore delle medicine non convenzionali e ringrazia D’Agostino che nel 2004 lo ha invitato ad un audizione(4). Ha collaborato con Silvestrini alla stesura dell’altro libro(5)… Propone di riformulare l’epistemologia riguardo alla medicina:”…Le cosiddette medicine non convenzionali sono praticate da medici convenzionali ergo sono medicina, anzi le medicine sono antropologiche infatti con il nuovo fenomeno delle migrazioni di massa anche le medicine “altre” migrano(cinesi, indiane ecc.). Presto ci saranno fenomeni di sincretismo e scambio”. Invita, quindi, l’Istituto Superiore a prenderne atto d’altronde anche l’OMS lo ha fatto. Lui ha esperienza con l’Istituto Superiore e con le industrie del farmaco quindi può affermare che “la medicina tradizionale è troppo interventista e lui è anti-antropocentrico” chiede, quindi “rispetto per tutto/i infatti, c’è stata la rivoluzione di Darwin”.
Il Cardinale riprende conoscenza, e il Professor Silvestrini ringrazia commosso.

Bene, cosa si evince da queste chiacchiere? Proviamo ad ascoltare fra le parole, a cercare i significati nascosti dalla vuota adulazione e dall’ apparente vaniloquio. Innanzitutto individuo tre temi principali: il primo nell’ affermazione del farmacologo incontrato nella hall della villa circa la sintesi ed il funzionamento dei principi naturali; poi avverto il problema dell’ industria farmaceutica cioè gli 8mln di italiani che si curano con l’omeopatia, una fetta di mercato gigantesca da recuperare; quindi c’è il tema epistemologico poichè come loro stessi hanno affermato, la filosofia della scienza tradizionale non è più storicamente adeguata. Ecco il perché dei richiami ad una rifondazione dell’epistemologia, è necessario mettere insieme Galileo ed Heisenberg, Morgagni e Hanemann, occidentali e cinesi altrimenti … Compito del Comitato Bioetico, mi sembra, sia quello di predisporre una filosofia della medicina organica ai potenti della salute ma adeguata anche ai cambiamenti storici. Il Prof. Silvestrini, penso, si sia assunto il compito di affrontare questi problemi . Come? Intanto con le sue pubblicazioni divulgative oggetto del simposio. Il suo secondo libro “ Medicine non convenzionali in Italia” è un libro scritto a più mani. In queste pubblicazioni manifesta disponibilità e rispetto per le medicine “altre”.
Ma non è sufficiente, ci deve essere dell’altro, qualcosa di più preciso. Devo trovarlo. Mi metto, quindi, a frugare dentro quella borsa di Mary Poppins che è il web e trovo: sul sito iss.it un articolo circa una tavola rotonda dal titolo “Le condizioni e i mezzi per creare nuove imprese hi-tech in Italia” presieduta dal Prof. P. Sylos Labini e L. Caglioti, alla quale è intervenuto il Prof. Silvestrini. Riporto alcuni brani dell’ articolo” … mette l’accento sull’importanza di trasformare i risultati scientifici in applicazioni… favorendo le brevettazioni delle scoperte e delle invenzioni perché soltanto quando è chiara la proprietà intellettuale di una scoperta si investe su di essa … ma senza la grande impresa l’innovazione non si diffonde, non si valorizza. Quindi il migliore connubio è scienziato, professore universitario e agilità della piccola impresa. Il ruolo delle fondazioni no-profit è importante in quanto queste, al contrario di un ente pubblico, possono brevettare, come fanno le imprese hi-tech, e attraverso convenzioni apposite con le università, ottenere la proprietà dei risultati raggiunti”.
Ecco la quadratura del cerchio! La risposta al quesito del farmacologo: dimostrare che l’arnica funziona e diventarne proprietari!!! Per dimostrarlo va bene Galileo ma anche Heisenberg, basta adeguare l’epistemologia!


Note:

Bruno Silvestrini. Medico, cultore della farmacologia e della bioetica, presidente di NOOPOLIS (vedi di seguito). Ha pubblicato circa 500 lavori scientifici, in gran parte su riviste internazionali, ed è padre di diversi farmaci. “Medicina naturale” è il suo secondo libro a carattere divulgativo. Noopolis fondata nel 1986 con l’intento di svolgere azioni concrete a sostegno dei giovani nel settore della formazione. Fra le sue attività principali la gestione della banca dati delle borse di studio, la promozione di progetti di mobilità transnazionale nel settore chimico-farmaceutico. Questo nell’ambito del programma “Leonardo da Vinci”(finanziato dall’unione europea) il cui scopo è l’erogazione di borse di studio e premi, gestione progetti di ricerca, organizzazione convegni, corsi di specializzazione e perfezionamento….

  1. Villa Nazareth sede della “Fondazione comunità Domenico Tardini onlus”. Finalità della comunità, fondata dal Card. Tardini è di aiutare giovani ragazzi a scoprire e sviluppare i talenti ricevuti da Dio per diventare “apostoli” , ovvero persone intelligenti, di cultura…..Attualmente gli studenti sono 250…( vedi sito Villa Nazaretth). La villa è sede anche della fondazione noopolis+, e della “Fondazione Sacra Famiglia di Nazareth”
  2. Cardinale Achille Silvestrini presidente della fondazione ”Comunità Domenico Tardini” e della fondazione “Sacra Famiglia di Nazareth” (vedi sito)
  3. Comitato Nazionale per la bioetica: L’istituzione del comitato ha fatto seguito alla risoluzione n.6.00038, approvata il 5.7.88 dalla Camera dei Deputati al termine di un dibattito sui “temi della bioetica”, con la quale il Governo veniva impegnato a promuovere il confronto, anche a livello internazionale, sullo stato della ricerca biomedica e dell’ingegneria genetica nella prospettiva del rispetto della libertà umana. A tal fine veniva proposta l’istituzione di un apposito comitato che con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 28.3.90 è stato istituito . In sostanza al comitato è affidata la funzione di orientare gli strumenti legislativi ed amministrativi volti a definire i criteri da utilizzare nella pratica etica e biologica per tutelare i diritti umani ed evitare gli abusi. Il comitato ha, inoltre, il compito di garantire una corretta informazione dell’opinione pubblica sugli aspetti problematici e sulle implicazioni dei trattamenti terapeutici,delle tecniche diagnostiche e dei progressi delle scienze biomediche. La composizione del comitato si avvale di studiosi provenienti da diverse aree disciplinari in coerenza con la natura intrinsecamente pluridisciplinare della bioetica. Tale composizione ha subito negli anni diverse variazioni a seguito delle variazioni dei governi. Ultimo rinnovo con il governo Prodi.( per saperne di più vedi il sito della Presidenza del Consiglio)
  4. Audizione che il Comitato bioetico concesse il 18.6.2004 al “Comitato permanente di consenso e coordinamento per le Medicine non Convenzionali in Italia”
  5. “Le medicine non convenzionali in Italia”. Storia, problemi e prospettive di integrazione: A cura di Guido Giarelli, Paolo Roberti di Sarsina, Bruno Silvestrini.
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