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QUALE FUTURO PER LO SHIATSU?

Chiunque lavori seriamente, sia nella formazione che come operatore, nel mondo dello shiatsu, si domanda quale futuro la nostra categoria possa avere, alla luce del fatto che non si riesce ad ottenere credibilità in ogni sede in cui ci si presenta per portare avanti le istanze di questo settore. Allo stesso modo, chiunque stia lavorando seriamente, è ormai riuscito a identificare i motivi per i quali tale credibilità non si riesce ad ottenere. Il problema è che il mondo dello shiatsu è ormai da anni, vincolato e veicolato da personaggi che, pur avendo il merito di aver promosso questa tecnica già da molti anni, hanno anche il difetto di sentirsi,per questo, degli unti del Signore. Questo loro atteggiamento, ha prodotto un sistema blindato, cieco a qualsiasi innovazione e li ha trasformati in quello che loro credono di essere, cioè; gli unici portatori di verità e catalizzatori di ogni cosa che si muova nel nostro ambito. Inoltre, questi signori e per mezzo loro le associazioni che rappresentano (o forse è meglio dire comandano), hanno sempre cercato di tenere lo shiatsu in un ambito volontaristico, associazionistico e alternativo. Questo perché una tale strategia consentiva di non stimolare troppo la volontà di competizione verso l'alto delle scuole e le rendeva deboli e succubi nello stesso tempo. Personalmente non ritengo ci siano più le condizioni per legittimare personaggi che ad oggi hanno portato solo discredito e disonestà nelle nostre professioni. Con questo, voglio dire che per quello che mi riguarda, non lavorerò più a proposte che non siano di alto profilo, perché ho visto che i compromessi, anche se accettati per trovare unità e ottenere dei risultati politici/professionali in tutti questi anni di fermento, non hanno portato ne ai primi ne ai secondi. Penso sia ora di cambiare indirizzo, trovando una seria aggregazione che si ponga realmente come interlocutore politico e professionale in grado di dare lustro alle nostre attività, superando le innumerevoli sigle che si ergono a paladini di questa o quella categoria, per incassare denaro sulla speranza di chi pensa che più si è aggregati e più si ottiene. Io penso che più si hanno i contenuti di valore e più si può aggregare e ottenere risultati e quindi lavorerò per quello. Ritengo inoltre che sia oltremodo indispensabile, pensare allo shiatsu come attività imprenditoriale per gli istituti di formazione, che devono uscire dalla logica dell'alternativo per essere complementari, non solo professionalmente rispetto agli altri metodi di cura, ma anche in rapporto al mercato del lavoro, che non può crescere ed espandersi, aumentando anche le possibilità per gli operatori, senza una reale presa di responsabilità di chi, di fatto stà in un sistema economico e commerciale, senza però accettarne le regole per mantenere quel po di potere e ricchezza acquisita.

Emilio Tirelli


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